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Di fumetti, elezioni e rose

Sono successe un sacco di cose in questo periodo ed è giusto che io, come ogni blogger che si rispetti, giustifichi la mia assenza. Se non avete voglia di sentire le mie scuse, potete tranquillamente skippare le giustificazioni ed andare direttamente al paragrafo dedicato alla Dandini.

Ho letto molti fumetti. Sì, questa è la mia prima giustificazione: ho letto molti fumetti. Mi sono lasciata cullare dalle prime due serie di Orfani di Recchioni e Mammucari, pubblicata dalla Bonelli. Una collezione di archetipi e stereotipi con delle belle ambientazioni e una situazione post-apocalittica più che plausibile.

Ho perso le elezioni. Sì, questa è la mia seconda giustifazione: ho perso le elezioni. Se già non era una gran cosa essere donne in Italia, ora è sicuramente peggio. Questo nuovo scenario mi ha fatto deprimere e incazzare, facendomi smettere di scrivere.

Ho iniziato l'ultimo libro libro della Dandini. E questo è il motivo per cui stasera, dopo 2 ore di aereo, di ritorno dalle ferie, mi sono seduta e ho ricominciato a scrivere sul blog.

"Il Catalogo delle Donne Valorose" è un catalogo di rose e persone. Una serie di ibridatori ed istituti si sono infatti presi la briga di "dedicare" ibridi di rose a donne brillanti che hanno fatto la differenza nella storia e Serena Dandini ha messo insieme, in questa sorta di erbario-biografia, figure di donne straordinarie.

Ho scoperto che ci sono tante donne, tantissime, di cui non sappiamo nulla ma che sono state fondamentali nello sviluppo della nostra società. Dalla talentuosa Alice Guy (la prima regista della storia del cinema), alla feroce Phoolan Devi (la Bandit Queen indiana), dalla piccola ma grande Grazia Deledda (primo e unico Nobel per la letteratura ad una scrittrice italiana) alla profonda Ipazia (condannata per aver osato amare la filosofia che, in quanto donna, avrebbe dovuto esserle preclusa), il libro offre tante piccole finestre sulle vite di queste donne. Tante piccole finestre che si chiudono dopo poche pagine, ma che hanno aperto un baratro nel mio cuore: di quante donne che hanno fatto la storia non abbiamo mai sentito parlare? Le battaglie che portiamo avanti oggi,  possono essere portate avanti grazie a donne che in passato hanno spianato la strada, ma quanto ne sappiamo di loro? Perché non ho mai letto niente di Carla Lonzi o di Emma Goldman?

Ho iniziato l'ultimo libro della Dandini. Ed è questo il motivo per cui stasera, dopo 2 ore di areo, di ritorno dalle ferie, mi sono seduta e ho ricominciato a scrivere sul blog.
Ho voglia di leggere.
Ho voglia di leggere di donne.
Ho voglia di colmare quel baratro.



Qui trovate la scheda del libro.


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Dalla talentuosa Alice Guy (la prima regista della storia del cinema), alla feroce Phoolan Devi (la Bandit Queen indiana), dalla piccola ma grande Grazia Deledda (primo e unico Nobel per la letteratura ad una scrittrice italiana) alla profonda Ipazia (condannata per aver osato amare la filosofia che, in quanto donna, avrebbe dovuto esserle preclusa), il Catalogo delle Valorose (di S. Dandini) offre tante piccole finestre sulle vite di queste donne e apre tanti interrogativi. Come si sarebbero evoluti i costumi senza Josephine Baker ? Ci sarebbe stata Ilaria Alpi senza Nellie Bly ? E quanti di voi conoscono queste donne? Perché il punto alla fine è questo: la rimozione selettiva di personaggi importanti nella storia (non solo recente) ha creato il vuoto culturale su cui far attecchire (e proliferare) la visione casalinga-moglie-madre della donna. Nonostante il diritto di voto sia stato conquistato più o meno ovunque (tranne tre stati, tra cui il Vaticano, v. qui ), nonostante...

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